La poesia giapponese risale all'origine della civiltà nipponica, e si è in seguito evoluta seguendo vari stili e tendenze storiche.
In generale ci si riferisce alla poesia giapponese come waka (和歌 - letteralmente "poema giapponese") per distinguerla dal kanshi (漢詩 - poesia cinese),
poesie scriitte appunto in cinese.
Gli haiku sono spesso legati alle stagioni e ai fenomeni naturali come la fioritura dei ciliegi (sakura).
Il Giappoe ha una lunga tradizione poetica che risale al periodo Nara (dal 710 al 794 D.C.).
Esistovo varie forme di poesia in Giappone, forse quella più famosa sono gli haiku, brevi poesie composte da tre versi di 5, 7 e 5 sillabe rispettivamente. Questo tipo dicomponimenti si è
diffuso a partire dal XVI secolo.
Questo stile poetico deriva dall'idea di prendere la prima strofa di un componimento più lungo, detto renga.
Uno degi autori più famosi di haiku è Matsuo Basho, vissuto nel XVII secolo sviluppò un suo stile particolare di poetica, molto legata ala natura e alle sensazioni,
piuttosto che alla vita di corte. Egli infatti dedicò la sua vita alla poesia, peregrinando per tutto il Giappone e vivendo a stretto contatto con la natura.
Ecco alcuni degli haiku di Basho più famosi
Un altro autore importante fu Kobayashi Issa, vissuto tra il 1700 e il 1800 e famoso per i sui haiku a volte enigmatici:Bashō Matsuo (松尾 芭蕉) (Ueno, 1644 – Ōsaka, 28 novembre 1694), nato nella classe militare ed in seguito ordinato monaco in un monastero zen, divenne poeta famoso con una propria scuola ed allievi, col passare del tempo, sempre più numerosi. Viaggiatore instancabile, descrive spesso nella sua opera l'esperienza del viaggio.
La sua estetica fa coincidere i dettami dello zen con una sensibilità nuova che caratterizza la società in evoluzione: dalla ricerca del vuoto, la semplicità scarna, la rappresentazione della natura, fino ad essenziali ma vividi ritratti della vita quotidiana e popolare.
Fu Basho a sollevare l'haiku da un verso volgare, spesso scritto come semplice sollievo, ad una forma seria, imbevuta con lo spirito del buddismo zen. Molti dei suoi haiku erano in effetti le prime tre linee di renga più lunghi (che alcuni critici considerano le sue migliori opere), piuttosto che opere isolate, ma erano stati collezionati e pubblicati da soli molte volte e il suo lavoro fu di grande ispirazione per scrittori successivi come Kobayashi Issa e Masaoka Shiki.
Kobayashi Issa (小林一茶 ) (15 giugno 1763 – 5 gennaio 1828) è stato un poeta e pittore giapponese. Nasce nel villaggio di Kashiwabara (nella provincia di Shinano, oggi nella Prefettura di Nagano) da una famiglia di agricoltori. Resta orfano di madre a tre anni, e viene cresciuto dalla nonna (che lo lascerà quando lui ne avrà quattordici). Cinque anni dopo il padre si risposa, e due anni più tardi nasce il suo fratellastro. Spedito dopo la morte della nonna a guadagnarsi da vivere a Edo (l'odierna Tokyo), torna ventinovenne al suo villaggio natale. La sua attività in quegli anni risulta poco chiara: il suo nome fu collegato a Kobayashi Chikua, della scuola di haiku Nirokuan, ma non è chiara la correlazione. Negli anni successivi viaggiò per tutto il Giappone, scrivendo moltissimo. Nel 1801 entra in disputa con la matrigna per l'eredità del padre. Si sposa tre volte (e gli muoiono vari figli in tenera età), per la terza volta piuttosto anziano, nel 1826, con Yao. Il 5 gennaio del 1828 (secondo il calendario occidentale) un incendio distrugge la sua casa; Issa muore pochi mesi dopo, senza neppure avere il tempo di vedere la bambina che sua moglie porta in grembo.
Scrisse più di 20.000 poesie, introspettive e descrittive, ancora oggi molto celebri. Nonostante questo successo, ebbe sempre molti problemi economici.
Il suo stile, non risentendo dei suoi numerosi problemi personali, mantiene una semplicità quasi fanciullesca, con un uso piuttosto libero anche di frasi colloquiali e termini dialettali. Tra le sue numerose raccolte, si ricordano Oraga Haru ("La mia primavera") e Shichiban Nikki ("Diario numero sette").
Le poesie renga, a differenza degli haiku e i tanka, potevano essere molto lunge e contenere decine di strofe.
il tanka è un componimento breve formato da cinque versi formati da 5,7,5,7 e 7 silabe rispettivamente. Questo genere poetico risale alle origini della poesia
giapponese, e quindi al periodo Nara e Heian, quando fu composta l'antologia dei cento poeti (百人一首 - Hyakunin Isshu). Ecco alcuni esempi di tanka famosi.
Il tanka sulla destra di questa foto è stato composto dall'imperatore Meiji e la prima parola è proprio 'chihayafuru' (ちはやふる).
Immagine tratta da "Uta Koi", un anime che raccconta la storia delle poesie della Hyakunin Isshu