Il karuta è un gioco giapponese tradizionale che risale al 1600.
Il nome deriva dalla parola 'carta', parola diffusa dai portoghesi nel XVII secolo
quando esportarono le prima carte da gioco in Giappone. In quell'epoca è nato il Karuta
come lo conosciamo oggi, benchè esistesse anche prima anche se molto diverso: si
giocava come una sorta di memory con delle conchiglie sulle quali erano scritte le parti delle poesie.
Il gioco utilizza le poesie raccolte nell'antologia dei 'Cento Poeti' (百人一首, [ひゃくにん いっしゅ - Hyakunin Isshu] letteralmente "Cento uomini, una poesia") di cui potete trovare
più informazioni nella sezione di questo sito dedicata alle poesie giapponesi. Il Karuta viene giocato da due concorrenti e uno spacker
che leggerà le parti iniziali delle poesie, e si gioca con due mazzi di 100 carte ciascuno, uno contenente le poesie intere (読み札 [よみふだ - yomifuda], cioè letteralmente
'carte da leggere') e l'altro (取り札 [とり‐ふだ - torifuda], carte da pescare) che contiene le seconde parti delle poesie scritte in hiragana.
Nel gioco i due concorreni dispongono sul pavimento davanti a loro 50 delle 100 carte con le seconde parti delle poesie.
L'abilità consiste nel riconoscere il più velocemente possibile la carta che reca scritta la seconda parte della poesia che lo
speaker sta leggendo.